IL PIEDE DIABETICO
Rappresenta la complicanza cronica del diabete e cioè la vasculopatia periferica e la Neuropatia.
La prima è caratterizzato da alcuni aspetti tipici del piede vasculopatico, ovvero si presenta freddo, privo di polsi con alterazioni trofiche della cute fino a raggiungere stadi più avanzati come la necrosi o la gangrena.
Il paziente vasculopatico lamenta dolori ai polpacci (claudicatio intermittens), la pelle appare assottigliata e priva di peli.
Le lesioni vascolari sono prevalentemente periferiche multiple e bilaterali con un maggior coinvolgimento dell’arteria poplitea, pedidia e tibiale. Ciò comporta spesso fissurazioni sui talloni, macchie necrotiche fino a quadri parziali o totali di ischemia dell’arto inferiore.
Il piede neuropatico, all’opposto appare caldo con polsi palpabili, secco e la cute spesso è screpolata. Uno dei fattori scatenanti la formazione di ulcere neuropatiche, è la perdità parziale o totale della sensibilità, che, spesso legata ad una progressiva atrofia dei muscoli, porta un’ improvviso peggioramento del quadro generale del piede.
La neuropatia può essere sensitiva e cioè la perdita di sensibilità al dolore, oppure motoria e cioè con alterazioni dell’arco riflesso limitata alla denervazione muscolare fino all’atrofia dei muscoli intrinseci del piede.
Questa alterazione porta ad una diversa distribuzione del peso corporeo sulla superficie plantare durante la deambulazione.
La complicanza di tali alterazioni è rappresentata dal fatto che sviluppano nuovi punti di pressione origine dapprima di aree di ipercheratosi con formazione di calli e successivamente nelle fasi più avanzate a vere e proprie lesioni ulcerose.
L’utilizzo della Baropodometria computerizzata rappresenta un valido aiuto per valutare i picchi di pressione da compensare.
La gravità delle lesioni vengono classificate secondo Wagner e cioè attraverso 4 gradi di evoluzione:
I Grado: le ulcere si possono presentare limitatamente alla cute e alla sottocute |
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II Grado: l’ulcera è estesa ai tendini,ai muscoli senza alcun segno di infezione |
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III Grado: Le lesioni sono profonde associate a osteomielite |
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IV Grado: Comprende lesioni ischemiche con necrosi alle dita fino al raggiungimento di gangrena secca o umida |
L’esame obbiettivo rappresenta uno strumento importantissimo per intervenire al più presto, individuando i soggetti a rischio e invitando i pazienti alla massima collaborazione al fine di ottenere una quotidiana igiene ed attenta ispezione del piede affinché il controllo sia quanto mai puntuale e periodico.
L’uso corretto di calzature predisposte per plantare e plantari su misura aiutano ad ottenere una corretta distribuzione del carico pressorio e dello stress meccanico su tutta la superficie plantare.