Metatarsalgie
Per Metatarsalgie si intende una termine generico per indicare una serie di sintomi caratterizzati da dolore nella zona dell’avampiede, precisamente nella regione metatarsale è può essere selettiva, quindi specifica in un solo metatarso oppure multipla e quindi interessare più metatarsi.
Le origini di tali sindromi, sono da ricercarsi in una serie di classificazioni divise per:
Biomeccanche
Secondarie a malattie
miste
Biomeccaniche
Nel primo caso, le cause sono generate da un’alterazione delle distribuzioni delle forze di appoggio sull’ avampiede o per una maggiore pressione esercitata sulla regione metatarsale o per un eccessivo allungamento dei tempi di applicazione di tali pressioni durante la fase del passo.
Le cause possono essere di tipo:
Congenito e quindi per alterazioni più o meno sostanziali di allineamento sul piano frontale e sagittale dovuti per difetti di forma del piede , di inclinazione o ancora per differenza di lunghezza tra i diversi metatarsi.
Secondarie di tipo biomeccaniche e cioè a seguito di post-traumi (per esito di fratture), post chirurgiche (ad esempio per insufficienza del I raggio), oppure per alterazioni neuromuscolari (come le dita griffe, il piede cavo etc..) di tipo capsuloligamentose ( alluce valgo ) o ancora per alterazioni osteocondrali (come alluce rigido o sesamoiditi) .
Secondarie a malattie
Le più comuni sono dovute a malattie articolari ( l’artrosi e l’artrite deformante), malattie vascolari ( arteriopatie ) metaboliche (la gotta, il diabete) o ancora di tipo neurologiche (algodistrofie riflesse).
Miste
Quando cioè la distinzione tra metatarsalgie biomeccaniche e secondarie non sono chiare per i tempi di apparizione, diventa difficile inquadrare se la causa iniziale è stata di origine biomeccanica oppure se è stata una malattia secondaria a scatenare la metatarsalgia.
L’esame obbiettivo rappresenta uno strumento indispensabile per individuare una diagnosi corretta.
Esami strumentali come la radiografie oppure in condizioni particolari, ecografie Tac o RMN rappresentano strumenti utili per individuare una problematica.
Valutazioni computerizzate come l’analisi baropodometrica, ci permette di individuare le distribuzioni e i tempi delle pressioni statiche e dinamiche.
La conseguenza principale della metatarsalgia è la comparsa di un dolore che può essere alternante, continuo e/o progressivo a livello dell’avampiede durante la posizione eretta e durante la deambulazione.
E’ proprio questo dolore, spesso insopportabile che, il nostro cervello mette in moto una serie di “contromisure” cercando di migliorare gli effetti antalgici attraverso un’alterazione dell’appoggio del piede perdendo così la sua funzione fisiologica di rotolamento
! Gli effetti secondari di questa modificazione possono, se trascurati, diventare devastanti per le alterazioni strutturali e le conseguenze sulle eventuali malattie in corso che possono portare.
Quindi, non è raro vedere dalle più semplici ma pur sempre molto dolorose ipercheratosi ( callosità sulle regioni calcaneari), alle più vistose borsiti sierose, a lassità legamentose fino alle dita a griffe o a martello per caricare le dita del lavoro che dovrebbero scaricare i metatarsi.
L’obbiettivo delle ortesi plantari nell’argomento trattato è quello di compensare un piede scompensato modificando l’appoggio statico e dinamico in modo da ritrovare il suo equilibrio morfologico ristabilendo le giuste pressioni di carico sotto le teste metatarsali.
Anche in questa circostanza, come già visto in altre problematiche, la calzatura rappresenta un elemento di grande importanza per la riuscita di un buon lavoro e quindi al raggiungimento dell’obbiettivo prefissato.
Infatti, un ortesi plantare ben concepita può contenere degli spessori che spesso richiedono una calzatura predisposta alle dimensioni del plantare e del piede.